Molti sono interessati ai camini in bioetanolo, e con ottime ragioni: un caminetto senza canna fumaria, che scalda velocemente e che è anche un bel oggetto di design? Sembra quasi un sogno. Per questo molti si domandano scettici: ma i camini al bioetanolo scaldano davvero? Il loro funzionamento è difficile da apprendere? E quali sono le opinioni di chi l’ha comprato? Insomma, è davvero oro quello che luccica, vale la pena di acquistare un caminetto a bioetanolo?
Noi di Infabbrica abbiamo un’esperienza pluriennale di vendita dei caminetti in bioetanolo, e abbiamo avuto il riscontro dei nostri clienti. Chi meglio di noi può rispondere alle vostre domande, chiarendo le vostre perplessità?
Parliamo subito di quello che negli ultimi anni di crisi è il tarlo fisso di tutti, ovvero il prezzo. Poi passiamo al funzionamento e alle opinioni di chi ha già comprato un caminetto al bioetanolo.
I caminetti al bioetanolo, non necessitando di canna fumaria, hanno un basso costo che consiste essenzialmente nel prezzo del caminetto in sé, che varia a seconda dei modelli. Sul catalogo di Infabbrica trovi camini in bioetanolo da 49 euro, da 119 euro, oppure a salire 389, o 579 euro.
Considerate anche che la manutenzione di cui necessitano i camini a bioetanolo è pressoché inesistente, e l’unica spesa aggiuntiva che avrete per il loro funzionamento è quello del bioetanolo, che in Italia ha un prezzo che oscilla tra gli 1.50 e i 3 euro.
I caminetti a bioetanolo funzionano solo ed esclusivamente con il combustibile a bioetanolo, non provate mai a usare altri combustibili come la benzina, c’è rischio di esplosione!
Il bioetanolo è un combustibile biologico prodotto grazie a processi di fermentazione e distillazione di biomasse di scarto o vegetali che provengono dalle industrie agroalimentari, soprattutto quelle che hanno a che fare con amidacei, cereali e colture zuccherine.
Oltre ad essere ecologico il bioetanolo è anche salutare perché durante la combustione, che non supera la soglia dei 400°C, non vengono emessi fumi nocivi, oltre al fatto che non produce la fuliggine, fastidiosa da rimuovere, né odori spiacevoli di nessun tipo. Se vi dovesse capitare di avvertire qualche cattivo odore significa che il bioetanolo che avete acquistato non è abbastanza puro, in quel caso vi consiglio di cambiare fornitore. Infatti è essenziale acquistare combustibili di qualità, che garantiscono l’assenza di sostanze inquinanti.
Ovviamente non è possibile evitare l’emissione di vapore acqueo e di anidride carbonica, che vengono prodotte in qualsiasi combustione. Per questo vi consigliamo di non utilizzare i caminetti a lungo in una stanza con le porte chiuse.
Il fatto che il camino non necessiti di canna fumaria né di alcun allaccio alla rete elettrica o del gas consente una maggiore libertà di collocazione: a parte i camini a bioetanolo da muro, che vengono quindi fissati perennemente alla parete, gli altri sono facilmente spostabili di stanza in stanza, laddove ce ne sia necessità.
Dopo aver dato alcune informazioni pratiche sul funzionamento non ci resta che parlare delle opinioni degli utenti sulla capacità dei caminetti in bioetanolo di scaldare l’ambiente.
Chiariamo subito che la quantità di calore generata è direttamente proporzionale alla grandezza del bruciatore (e del caminetto), quindi i caminetti più piccoli hanno meno capacità di scaldare. Chiaramente un camino al bioetanolo non può sostituire il riscaldamento normale, la sua natura è quella di essere una soluzione flessibile: quando si ha esigenza di scaldare l’ambiente nelle stagioni di passaggio, oppure per coccolarsi con un piacevole calore nelle giornate invernali più fredde. Inoltre è un buon aiuto per rendere la bolletta meno cara.
L’assenza della canna fumaria aumenta il rendimento, perché tutto il calore prodotto dalla combustione viene riversato nell’ambiente da riscaldare.
Possiamo assicurarvi che la capacità di riscaldamento dei caminetti è notevole: scaldano in pochi minuti e diffondono il calore abbastanza rapidamente, alzando la temperatura di qualche grado, a seconda della grandezza della stanza. L’ideale sarebbe usarlo per scaldare piccoli ambienti, sotto i 40 mq.
I nostri clienti sono contenti soprattutto che i caminetti uniscono all’utilità pratica l’aspetto decorativo, dato che sono degli elementi di design che donano stile all’ambiente. Per esempio Elisa M. scrive “Sono soddisfatta del mio caminetto a bioetanolo che mi serve per integrare il riscaldamento fornito dai radiatori nella mia tavernetta, ma che costituisce anche un piacevole complemento d’arredo”.
“Non sono un’amante dei caminetti, ma con quello al bioetanolo mi sono ricreduto”, ci ha detto Filippo S., “Niente legna in giro, niente cenere da spazzare. L’ho trovato estremamente pratico.”
Una signora di Asti ci ha riferito che lo trova “romantico” ed è contenta che scaldi molto bene e in breve tempo. Qualcuno ci ha persino detto di preferirlo al camino tradizionale perché scalda in maniera più uniforme: infatti il camino con la canna fumaria brucia se gli stai troppo vicino e se ti allontani invece non ne percepisci il calore.
Speriamo che questo breve feedback vi sia stato utile. Se avete altre impressioni sui camini al bioetanolo ci farebbe molto piacere leggerle nei commenti.