Nemmeno il tempo di lasciarsi davvero alle spalle una delle tragedie più grandi vissute dall’umanità negli ultimi decenni, che già ci troviamo a fare i conti con le sue enormi conseguenze economiche. L’emergenza sanitaria sta passando ma il brusco arresto che essa ha imposto al mondo sta mostrando i suoi effetti negativi proprio ora che l’economia sta tentando di ripartire.
Materie prime sempre più scarse (almeno in certi paesi), prezzi, conseguentemente, alle stelle e ritardi nelle consegne stanno per catapultarci in uno scenario che è di fatto una nuova realtà a cui solo politiche lungimiranti possono far fronte. E noi, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare?
Ecco una spiegazione semplice della situazione attuale, l’esame delle sue cause e qualche suggestione calata nel mondo dell’arredo, che ci riguarda da vicino.
Un esame della situazione attuale: come ci siamo arrivati e quali prospettive abbiamo?
Senza avere la pretesa di un’analisi all’altezza di un economista, cerchiamo di capire insieme quali siano le attuali sfide del sistema produttivo e quali i fattori che hanno portato a questa situazione.
Scarsità di materie prime e prezzi alle stelle
Già da qualche mese, chi lavora in produzione, indipendentemente dal settore, ha notato gli enormi problemi di reperimento di materie prime di ogni genere, il conseguente aumento del loro prezzo e i relativi ritardi nelle consegne.
L’acciaio è passato da € 0,46 a € 1,70, il prezzo del ferro è aumentato del 60%, la lamiera di acciaio inox ha visto aumenti dal 30 al 50%, mentre le materie plastiche e i componenti elettrici sono aumentati del 10%. Il legno non fa eccezione, purtroppo.
Si tratta di problematiche che, naturalmente non riguardano solo l’industria perché quelle materie prime sono destinate a prodotti per i quali il consumatore finale dovrà, infine, pagare il doppio o il triplo di prima e non si tratta solo di astenersi dal consumismo perché l’aumento dei prezzi riguarda anche l’energia e le materie prime alimentari.
Il mondo produttivo sconvolto dal lockdown ma non solo
La congiuntura economica che stiamo vivendo è del tutto eccezionale. Due sono i fattori che stanno profondamente cambiando l’economia:
- Le politiche climatiche che, in molti paesi stanno lavorando per un’industrializzazione più pulita e responsabile ma che, inevitabilmente, richiedono grandi cambiamenti da affrontare;
- Il post lockdown: questo è il fattore che ha avuto un impatto più violento nel determinare la situazione attuale, perché è stato improvviso e imprevedibile. Tutto il mondo produttivo si è fermato e, appena è stato possibile ripartire, i paesi che lo hanno fatto per primi hanno dovuto far fronte a una domanda imprevista e hanno accelerato la produzione per recuperare le perdite dei mesi precedenti. Essendo uscita prima di tutti gli altri dall’incubo Covid, la Cina ha fatto incetta di materie prime in tutti quei paesi ancora fermi i quali, a loro volta, appena possibile, hanno ricominciato a produrre con i materiali in loro possesso. Questo lascia facilmente immaginare come il vero rischio lo corrano i paesi che dipendono dagli altri per l’approvvigionamento delle materie prime. Cina, Stati Uniti e Russia non esportano più così facilmente metano, petrolio, legna, ferro e tutte le altre materie prime di cui paesi come l’Italia necessitano e, così, il rischio di entropia è enorme.
Gli scenari futuri
Sicuramente non sappiamo cosa accadrà in futuro ma di sicuro molte cose cambieranno. I prezzi delle bollette saranno una brutta sorpresa per tutti, ma forse questa è un’occasione per ripensare davvero a un’economia di minor dipendenza, di minor consumismo e più attenta a etica e qualità.
La realtà post lockdown nel settore dell’arredo
Legno, ferro, plastica ed energia sono componenti indispensabili nel settore dell’arredo che, di conseguenza, non poteva che essere interessato da questi cambiamenti epocali. Cosa possiamo aspettarci in questo senso? Ecco la nostra visione e qualche consiglio utile.
Più riutilizzo
I tempi di consegna di un mobile nuovo e i costi che comporterà arredare una casa spingeranno i consumatori a guardare con maggior interesse al comparto dell’usato. Il riutilizzo creativo di mobili, d’altro canto, è un must in alcuni stili, come il vintage e lo shabby chic, e può contribuire a un minor spreco di materiali, oltre che a una minor produzione di rifiuti.
Mobili italiani di qualità che durano nel tempo
Un altro effetto immediato che la situazione attuale avrà su come le persone arredano casa riguarda la maggior attenzione nella scelta dei complementi. Non più scelte poco impegnative, magari sulla scia dell’estetica o della moda del momento ma valutazioni vere e proprie per scegliere mobili che durino nel tempo: prodotti che solo maestri artigiani possono realizzare.
Il consiglio che in Infabbrica abbiamo sempre voluto dare, ovvero di puntare sulla qualità, invece che sulla quantità, di comprare meno investendo in prodotti duraturi, oggi è più che mai valido. Inoltre, anche se le materie prime arrivano da lontano, scegliere mobili prodotti in Italia può semplificare almeno la parte logistica (trasportare un cargo di legno è meno complicato che spedire mobili già realizzati!).
Per questo noi di Infabbrica non temiamo la situazione attuale e siamo al fianco di chi vuole arredare casa in modo responsabile e sostenibile. Nel nostro e-commerce, infatti, sono disponibili esclusivamente articoli realizzati da piccole e medie imprese e artigiani italiani.